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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Soluz. Aguzzate la vista n. 18

 
Cattedrale entrata Sud

Eccovi il posto dove è sistemato quel blocco di pietra con iscrizioni riutilizzato. Chissà dov'era messo e a che cosa servisse. Forse faceva parte del portico che prima c'era in questo lato della Chiesa Madre, le cui colonne furono impiegate in seguito nel cortile interno del palazzo Trigona della Floresta di fronte. Al portico si accedeva attraverso la cappella dedicata a Sant'Antonio. Complimenti al Comitato Nobile Quartiere Monte che ancora una volta dimostra di conoscere il proprio terrirorio e... unna dorm u lèpru

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Ah, sommo padre Dante!

Il busto di Dante dal Magistrale alla Pinacoteca Comunale

Prendendo spunto dalla trasmissione di ieri di Corrado Augias su Rai3 (Le Storie-Diario Italiano) mi sono ricordato di quanto fossero attuali le problematiche che proponeva Dante. E noi del Magistrale che sottovalutavamo il Sommo Poeta, facendo tanto disperare l'esigente Prof. Carlo Bondì. Già Dante Alighieri (1265-1321) nella sua famosa opera la Divina Commedia, anticipando di quattro secoli Giambattista Vico (1668-1744) nella "teoria dei corsi e ricorsi storici", così parlava dell'Italia:

 Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
 
(Purgatorio, Canto VI, versetti 76-78) 
 
In questo sito potete leggere Nel busto di Dante
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I media, due secoli fa

A Piazza come a Caltagirone

Per avere un'idea di come scorreva la vita nei primi dell'Ottocento in un paese dell'interno come Piazza, ecco cosa scriveva di Caltagirone l'inglese, in Sicilia nel 1809, Thomas Wright Vaughan in una lettera allegata al suo "A View of the present State of Sicily" dove riportava la traduzione del "Giornale di viaggio fatto in Sicilia e particolarmente nella Contea di Modica nei mesi di maggio e giugno 1808" dell'economista siciliano Paolo Balsamo:
"Alle due arrivai a Caltagirone, che è una grossa e bella città di 20.000 abitanti. Dato che essa è stata già descritta da altri viaggiatori e sapendo che preferite sentir parlare di persone, piuttosto che di cose, vi dirò che al mio arrivo nella piazza del mercato fui circondato da una folla che gridava "Viva l'Inglese" ed era ansiosa di udire notizie della costa in questo momento così interessante; infatti, anche se ciò può apparire incredibile, le notizie che arrivano in città dell'interno, che non siano proprio sulla strada che porta da Messina alla capitale, sono scarsissime. Ritengo che nei deserti della Siberia ci sia lo stesso tipo di informazione su quanto avviene a Pietroburgo: tutto dipende dall'arrivo di un viaggiatore, il quale dice ciò che gli pare. Loro non sono al corrente di nulla: non si pubblicano i giornali in Sicilia, dove la stampa è severamente sottoposta a censura, eccezion fatta per la Gazzetta di Palermo che ha solo estratti di giornali stranieri e non porta alcuna notizia interna, tranne gli arrivi e le partenze della famiglia reale; o per la Gazzetta Britannica da poco fondata a Messina, precisamente da quando ci sono gli Inglesi, che fornisce soltanto dettagli militari di interesse ben limitato, modellati sulle speranze e aspirazioni dell'autore, che sono sinceramente patriottiche."
(Tra il 1806 e il 1812 Ferdinando di Borbone venne cacciato da Napoli dall'esercito napoleonico e dovette rifugiarsi in Sicilia sotto la protezione della flotta e dell'esercito britannico.)

*Tratto "Dalle relazioni dei Regi Visitatori..." 1999, Ignazio Nigrelli/Univ. Pop. Tempo Libero I. Nigrelli di Piazza Armerina.

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