Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/9
Ricordi e fatti inediti/9
Per P. Carmelo Capizzi tra i vari titoli anche l’appellativo di “Dotto”
L’altro giorno, guardando tra i libri della mia piccola biblioteca, in cerca di qualche notizia/ricordo su mio fratello Carmelo, scoprì di possedere un volume che egli stesso mi aveva lasciato tanti anni fa, L’antipapa Niccolò V, Rieti, Il Velino, 1978, scritto dal Sacerdote Giovanni Maceroni¹ in occasione del 650° anniversario dell’incoronazione (n.d.r. avvenuta a Roma nel maggio 1328). Con una certa curiosità, sfogliai alcune pagine e notai nella prima la seguente dedica scritta a mano: <<Roma, lì 29/07/1982. Al dotto e Rev.mo professore C. Capizzi E.S., offro con vivo senso di stima di sicura ammirazione per lui e per il Rev.mo Ordine di cui fa onorevole parte. F/to Don Giovanni Maceroni>>. A pagina 178, sempre dello stesso libro, ho trovato alcune frasi con cui il Maceroni dichiara la sua grande soddisfazione per il giudizio positivo sul suo lavoro segnalato nelle pagine della rivista quindicinale "La Civiltà Cattolica" formulato dal dotto Recensore C. Capizzi, che a sua volta dichiara: <<Rileviamo che l’autore non ha dato l’ultima mano alla sua dotta fatica>>. Al che l’Autore risponde: <<Sapere che La Civiltà Cattolica considera il mio lavoro “dotta fatica”, è un giudizio che va molto al di là di quanto io potessi sperare da una critica obbiettiva, seria e competente>>. Inoltre, a pag. 201 del volume su citato, è scritta la recensione de La Civiltà Cattolica firmata da C. Capizzi (n.d.r. nella foto il frontespizio della rivista quindicinale della Compagnia di Gesù-Gesuiti La Civiltà Cattolica anno 1979)
¹ Mons. Prof. Giovanni Maceroni è Presidente Istituto Storico “Massimo Rinaldi”, Responsabile degli Archivi Unificati della Diocesi di Rieti, Fondatore Direttore Responsabile e Redattore del Periodico “Padre, Maestro e Pastore” di Rieti nonché Curatore del sito ufficiale del Quotidiano on line della Diocesi di Rieti “Frontiera”.
Il Gesuita Carmelo Capizzi predicatore, conferenziere e congressista
Carmelo Capizzi oltre ad essere Sacerdote, Professore, Scrittore, Letterato, Storico, Ricercatore, Poliglotta, era anche Predicatore, Conferenziere e Congressista di fama, possiamo ben dire, mondiale. Infatti, egli veniva spesso chiamato a tenere delle conferenze in ogni parte d'Italia e anche del mondo. Una volta mi raccontò di essere stato invitato ad un congresso a Vienna, proprio nel famoso Palazzo dei Congressi di Vienna, dove i vari capi di stato discussero per il ripristino dei confini già esistenti prima dell'arrivo di Napoleone Bonaparte. Quale Rettore dell'Accademia Angelica Costantiniana di Lettere, Arte e Scienze, fu invitato a fare un giro di conferenza negli Stati Uniti d'America dal Presidente Generale della stessa accademia, prof.ssa Stefania Angelo Comneno di Tessaglia. Quest’ultima fu accompagnata dal figlio, Manuele Ferrari Angelo Comneno, Amministratore della rivista “Studi sull'Oriente Cristiano”. I tre personaggi partirono alla volta degli U.S.A. e il soggiorno durò circa dieci giorni. Mio fratello Carmelo, per raggiungere le varie località destinate alle conferenze, doveva viaggiare in aereo, e certamente per lui fu una fatica non indifferente, se consideriamo il fatto che stava ormai tanto male di salute. Comunque, nonostante lo stress e la stanchezza, per lui fu una grande soddisfazione. Per quanto mi ricordo, per ben due volte, fu invitato anche a Belluno per tenere delle conferenze presso il Circolo Ufficiali della fu Brigata Alpina “Cadore”. Gli argomenti trattati, se non vado errato, erano “Storia della conquista delle colonie nell'Adriatico e vicinanze” e “Storia del Triumvirato con Manin Daniele e Tommaseo Nicolò”. L'uditorio era formato oltre che dall'autorità Militari e Civili anche da un fotlo pubblico e per dimostrare quanto detto, questa volta ho delle foto che unisco.
Carmelo assediato, si fa per dire, dalle prostitute in piazza S. Maria Maggiore
In quegli anni, mio fratello aveva sede nel Pontificio Istituto Orientale in Piazza Santa Maria Maggiore a Roma, dove insegnava e quindi la sua vita si svolgeva nella zona. Una sera mentre si recava presso una famiglia di amici che l'aveva invitato a cena, passando dalla piazza, sentì una voce romanesca di una donna che gli diceva: “Padre anamo?”. Carmelo, senza mezzi termini, rispose: “Sei troppo bella per me”. Da premettere che in quegli anni e forse anche adesso, Roma era popolata da tantissime prostitute, in ogni lampione ce n'era una e la sera, quando si faceva buio, la piazza si animava di tante donne che aspettavano qualche cliente o qualche passante da adescare. Mio fratello sarebbe stato uno di questi. Ora, tornando in dietro alla risposta che diede il prete, la donna del lampione vicino non l'aveva capito e chiese alla collega : “Cosa ti ha risposto?”. E quell'altra ripeté ciò che Carmelo aveva detto, che lei era troppo bella per lui. Allora, tutte due in coro gli gridarono: “Sei tu troppo bello per noi!”. Il discorso finì lì, ognuno andò per la sua strada, o meglio, mio fratello si diresse a casa dei suoi amici, dove l'attendevano, mentre le donne rimasero
a far compagnia ai lampioni nell'attesa di altri passanti o clienti.
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