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Cronarmerina - Novembre 2024

Capitan Miki, l'eroe number 3

CAPITAN MIKI

USCITO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1951 ARRIVO' A SUPERARE LE 500.000 COPIE A SETTIMANA !

(senza dimenticare i suoi fedeli "collaboratori": Dottor Salasso e Doppio Rum) 

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1843 Turista Bourquelot/5

Verso Caltagirone

Dopodiché ho ripreso la strada di Caltagirone, strada meno piacevole rispetto a quella nei pressi di Piazza, ma piena di vigne, di alberi e di verde. Le montagne vicine essendo trafitte da grotte sepolcrali ne volli visitare qualcuna. Sceso dalla mia mula mi diressi verso i punti neri che da lontano avevano attirato la mia attenzione. In una zona rocciosa, trovai quattro grotte di diversa forma e dimensione. All'ingresso di una si trovava una vasca, simile a un'acquasantiera e che sembrava essere destinata a contenere l'acqua santa. All'interno c'era una vasca sepolcrale. Le successive due camere erano più piccole della prima e si distinguevano dei resti di tombe. La quarta era la più grande ma fatiscente. Il tetto er acrollato nella parte anteriore e posteriore, rimanendone che delle rovine.
 
Fine del reportage dal centro della Sicilia
 
cronarmerina.it
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1843 Turista Bourquelot/4

Mirabella Imbaccari (Maccari) primi '900

Passando per i Maccari 

A quattro o cinque leghe a sud-ovest di Piazza sorge Mazzarino, una piccola città col titolo di contea, da cui ha preso origine la famiglia del famoso cardinale Mazzarino. Le campagne vicino alla città (di Piazza), in particolare verso Caltagirone, meritano ancora oggi l'epiteto di opulentissime che avevano ricevuto dagli antichi. Si intravedono alberi del Nord e quelli del Sud, le querce, gli olivi, le aloe, i noci, le roverelle, i noccioletti, i cipressi e i canneti che arrivano sino a dieci metri. La strada si percorre deliziosamente, le querce formano un arco che difende dal caldo sole, l'edera circonda con le sue foglie lucenti i tronchi tondi come colonne, i rovi fitti e allineati ai lati della strada sembrano il pavimento di un tempio di verde. Una miriade di fiori spuntano dai ciuffi d'erba che tappezzano il suolo, dei piccoli ruscelli scendono dalle colline e attraversano la strada. Si è sempre sulle montagne, ma queste non sono rocciose. L'erba, le viti, gli alberi di tutti i tipi coprono i loro fianchi come un ricco tappeto, e a loro fanno da corona dei pini a ombrello. Infine, l'aspetto della campagna da Piazza per il villaggio delle Maccare, è uno dei più affascinanti che abbia mai visto. Nessuno potrebbe dipingere dei simili paesaggi e nemmeno potrebbe avvicinarsi alla realtà. Loro fanno riposare gli occhi e lo spirito per la semplicità, la calma e la freschezza.
La sala in comune del fondaco dove ho pranzato ai Maccari aveva un aspetto dei più pittoreschi. Era una grande sala con grandi archi a volta, illuminata da finestre circolari, che serviva anche da cantina, da ufficio, da osteria, da bottega e da albergo. Un tavolo e una panca di legno e un paio di boccali in peltro erano sufficienti alle esigenze dei frequentatori. In una nicchia, separata dal resto della stanza da una parete di tavole, a circa tre metri dialtezza, troneggiavano un letto enorme e una grande botte di vino, su cui penzolavano delle salsicce e dei prosciutti. Una porta, quasi sempre aperta, comunicava il locale degli uomini con quello delle scuderie dei cavalli, che, come ho già detto, sono molto curati in Sicilia. E' stato un bene trovare nel fondaco delle Maccare un po' di fuoco e un fornello per cucinare delle braciole.

* Domani l'ultima parte: 1843 - Bourquelot - Infine verso Caltagirone   

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Blek, l'eroe number 2

CON BLEK MACIGNO CI SI

RITROVAVA NELL'AMERICA SETTENTRIONALE DEL 1770

POCO PRIMA DELLA GUERRA DI INDIPENDENZA

TRA COLONI AMERICANI E INGLESI

CHE STORIE AVVINCENTI!

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1544 - 4° titolo della Città

Campanile della Cattedrale di Piazza

1544 - IV Titolo: riconfermata Opulentissima

La città di Plaza o Pulice col prestito di 800 onze (ca. € 150.000 di oggi) alla Regia Corte, ottiene la riconferma da re Carlo V d'Asburgo del titolo di Opulentissima (Ricchissima) ricevuto 27 anni prima. E' stata messa la foto del Campanile della Cattedrale perché è proprio in quel periodo che vengono ripresi i lavori per il completamento tanto del Campanile quanto della Chiesa. I lavori, finanziati dal lascito di 60.000 scudi (ca. € 4.300.000 di oggi) della baronessa Panfilia Spinelli-Calascibetta nel 1517, erano stati interrotti due anni prima per un terremoto nella Val di Noto, che aveva causato danni non gravi. 

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1843 Turista Bourquelot/3

Piazza in una stampa inglese dei primi dell'800

Piazza altrimenti Chiazza

"Riprendemmo la strada di montagna. Un boschetto ricco di ombra e frescura e una fontana di acqua si offrirono a noi, sia uomini che bestie. Mi fermai lì e mi servii, tra gli alberi, un pasto solitario che mi piacque così tanto. Avvicinandosi a Piazza, la vegetazione cambiò aspetto e sembrava di stare più a nord rispetto a prima. Oltre ai pini d'Italia ci apparsero olmi e castagni della Francia. Arrivammo in città da un viale alberato con garbo. Da molto lontano si scorgeva la cupola della chiesa principale che occupava un punto in alto.
Piazza, che gli abitanti chiamano Chiazza era stata, se dobbiamo credere ad alcuni scrittori, fondata da una colonia di Eoliani; altri sostengono che deve la sua origine agli abitanti di Gelentium, che vi si insediarono dopo la distruzione della loro città. Il suo nome era in origine Plutea o Plutia, dicono per la ricchezza del suo territorio. Piazza fu ridotta in cenere dai soldati di Guglielmo il Malo nel 1163; Guglielmo il Buono la fece riscotruire a tre miglia dalla sua posizione originale e difesa da un forte castello, di cui il signor Borch* nelle sue Lettere sulla Sicilia, ci ha detto che ha trovato alcune rovine. Le strade della città attuale, considerata tra le città ricche dell'interno della Sicilia, le ho trovate molto ben asfaltate e abbastanza regolari. Il palazzo della Sopraintendenza si affaccia su una larga piazza, tre lati della quale occupati da botteghe di macellai. Piazza ha dato i natali (1625) al gesuita Prospero Intorietta**, missionario in Cina, che ha pubblicato con Rougemont e Couplet una traduzione della morale di Confucio (gli abitanti di Piazza si reputano discendenti dai Francesi che hanno soggiornato nella loro città durante la dominazione angioina; la loro lingua, diversa da quella siciliana, sarebbe un'alterazione del francese). La chiesa principale di Piazza è a tre navate a croce latina, le pareti e le colonne sono intonacate; la cupola s'innalza sopra il coro. Sulla destra si vede una cappella ben decorata, che sembra risalire al XVI Secolo. Nella parte esterna che corrisponde a questa cappella esiste una doppia fila di finestre chiuse su dei pilastri coi capitelli enormi teminanti a fiamma."
*Viaggiatore e naturalista polacco, 1753-1811.
**Si riferisce al gesuita Intorcetta.  
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1843 Turista Bourquelot/2

 
1843 - Lago di Pergusa

Incontri al lago

Nel 1843 lo storico e docente di paleografia francese Fèlix Bourquelot (Provins 1815 - Parigi 1868) intraprende un viaggio in Sicilia e pubblica le sue impressioni nel 1848 nel suo volume Voyage en Sicile nel quale, a pagina 178, riporta questo episodio accadutogli prima di arrivare a Piazza, passando dal Lago di Pergusa.
"Un piccolo ma strano episodio è accaduto lungo il mio viaggio nei pressi del Lago di Pergusa. Mentre ero sulla strada per Piazza, intento a guidare il mio mulo carico di bagagli, seguendo la riva in silenzio, guardando l'acqua e i fiori, e cercando tra i miei ricordi i personaggi divini che una volta avevano frequentato questi luoghi, vedo, mezzo nascosto tra i cespugli, un uomo sinistro, che tiene in mano un fucile che sembra pronto allo sparo. Quando gli passo accanto, parlando in siciliano mi fa una domanda che non capisco e alla quale sto molto attento a non rispondere. Premendo sui fianchi del mulo, in poco tempo perdo di vista il mio intelocutore pericoloso. Luigi mi raggiuge ben presto, il suo volto è pallido e spaventato e batte persino i denti. Mi dice a bassa voce che aveva temuto per noi, mostrandomi in lontananza un altro fucile tra le canne. Confesso che non sono stato senza qualche apprensione, e il mio primo impulso, non avendo armi, era stato quello di allontanarmi dal nemico. Continuammo ad avanzare senza nuovi incontri e quando raggiungemmo la fine del lago, piuttosto che seguire la riva, seguimmo le creste delle colline e finalmente arrivammo ai nostri bagagli. L'altro accompagnatore, che avevamo creduto in pericolo, era salito più in alto per vedere cosa sarebbe successo e se avessimo avuto bisogno di aiuto. Riacquistato il sangue freddo, riflettei sulle diverse circostanze della mia avventura e senza essere accecato dal desiderio di raccontare dopo una storia di briganti, mi domandai se le persone che avevo incontrato appartenevano veramente a quella gente poco raccomandabile. Nonostante il pallore di Luigi, nonostante le precauzioni di Salvatore, nonostante la mia impressione, sono arrivato a questa conclusione disperata per la mia vanità, che raccomando ai futuri viaggiatori in Sicilia: gli uomini armati che si incontrano sulle rive del lago di Pergusa non sono dei briganti, ma cacciatori di anatre !"

► Domani la seconda puntata:  1843 - Turista Bourquelot "Piazza o Chiazza".

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Famiglia Coniglio

D'azzurro alla fascia d'oro, sormontata da un sole nascente di rosso e con un coniglio aggruppato d'argento in punta
Della famiglia Coniglio a Plaza, il primo membro lo troviamo nel 1416 con Stefano de Cuniglio notaio. Nel 1445 Filippo Cuniglio è giurato, 1482 Ximenio de Coniglio è nobile iscritto alla Mastra Nobile. Alla fine del '400 il sacerdote padre domenicano Vincenzo Coniglio opera nella nostra Città dando chiaro esempio di santità, dimora per molti anni nel piccolo convento di Aidone ove fonda un monastero di suore domenicane nel 1537 e muore a Plaza nel 1551. Dal 1711 al 1756 Giovanni Battista è giudice, 1714 Stefano Cuniglio è sacerdote e fugge da Platia con altri sacerdoti per non ubbidire al Re nella Controversia Liparitana. 1731 Ignazio è padre gesuita docente nel Collegio di Platia. 1777 Francesco Coniglio-Rosselli è tra i primi 5 Senatori Urbani previsti dal nuovo privilegio di Senato concesso alla Città ed è, inoltre, proprietario insieme al fratello Stefano, di terre nelle contrade di Torre di Pietro, Aliano, Bellia e Costantino. Nel 1787 Francesco è costretto, per il suo coinvolgimento nello scandalo dell'ammanco nell'amministrazione comunale di oltre 4.000 onze, a candidarsi nelle liste elettorali delle giudicature evitando quelle delle caniche urbane. 1789 Filippo Neri Coniglio è giudice del Tribunale del Concistoro dal 1789 al 1791 e giudice della Gran Corte Civile nel 1796. Egli posandosi, diventa proprietario del feudo Picciana o Scarpa (c/o Monreale) e dal 1803 è a Palermo.
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Soluzione oggetto misterioso n. 4

La mannèra

Si tratta della mannèra a due manici che, prima dell'avvento del tritacarne elettrico, veniva usato dai macellai (perché per le casalinghe sarebbe stato un po' "scomodo") per tagliare la carne sul ceppo in legno detto capuliaöur e ottenere u capulià o tritato anche pa sauzzìzza ! L'ho fotografata accanto a una vecchia ciàv p' tòppa per rendere meglio le dimensioni. Sebi e Antonino hanno indovinato su facebook, complimenti e al prossimo.

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