L'EPIGRAFE del Vespro piazzese scomparsa
Nello stesso volumetto/ristampa dell'edizione "Sicilia-Vespro" redatta in occasione del VI centenario celebrato nel 1882, a pag. 35 viene riportata una Epigrafe che ricorda i tragici momenti di cui Vi ho parlato nei post precedenti (1283 - I 101 militi di Placea; Il VESPRO di Roccella; Fra Bartolomeo da Piazza). L'epigrafe commemorativa fu voluta e realizzata dal nostro Comune nel 1882¹, in ricordo del coraggioso frate francescano Bartolomeo da Piazza che andò in Calabria da re Carlo d'Angiò nel giugno del 1282, e dei cavalieri e degli abitanti della nostra Città che resistettero all'assedio dei Francesi-Angioini nel 1299. Ma dell'epigrafe non si conosce né il luogo dove fu posta, né la fine che ha fatto successivamente. Inoltre, non si riesce a decifrare esattamente, tranne forse la seconda parte che sembra indicare "Bruno", la firma del concittadino piazzese che, orgogliosamente, ne inviò copia al curatore della raccolta Giuseppe Pitrè, scrittore e letterato palermitano (1841-1916).
¹ Quell'anno a Piazza ci furono due Sindaci. Finiva il mandato (1879-1882) il sindaco Benedetto La Vaccara con la sua Giunta composta da Vincenzo Di Carlo, dr. Enrico De Pietra, Oreste Azzolina, Giovanni Rizzo e Giuseppe Giunta. Iniziava il mandato (1882-1889) il sindaco Antonio Crescimanno. Salta subito agli occhi come a tanti amministratori dell'epoca furono intitolate le nostre strade odierne. Ciò dimostra che prima dell'Unità d'Italia le vie non avevano dei nomi ben precisi (odonimi); solo nel 1871 con la legge relativa al censimento della popolazione italiana si dispose di procedere alla nominazione delle vie e delle piazze e alla numerazione dei fabbricati.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
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