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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Clelia Carducci su "INCONTRI"/4

La maestra Clelia Carducci Marino nella foto¹ della III classe "F. Crispi", 1917
 
Parte 4 e ultima
 
(dalla Parte 3) «Negli anni 1866-1867, il governo centrale con l'applicazione della Legge Casati stabilì il reclutamento di nuovi insegnanti per le esigenze delle scuole elementari e superiori, e le autorità locali si prodigarono per farsi assegnare ottimi docenti. Ugo Antonio Amico, a seguito di accordi con gli amministratori del luogo, si rivolse a Carducci affinché indicasse insegnanti validi, e il poeta pensò bene di mandare nell'isola il fratello e un cugino di nome Valerio. Uomo di carattere eccellente, Valfredo, che visse per lunghi periodi in Sicilia, e gravitò per molti anni nel mondo della scuola, fu accolto con deferenza e stima dalla popolazione e dai notabili del luogo; rimase a Monte san Giuliano per circa dieci anni, e dopo, promosso ispettore scolastico, si trasferì dapprima a Noto e poi a Forlimpopoli, dove diresse per vent'anni (1890-1910) la Regia Scuola Normale Maschile, che in suo onore oggi ha nome il Liceo "Valfredo Carducci". Di tale scuola si parla spesso nelle biografie di Benito Mussolini, che la frequentò con mediocre profitto, e vi ebbe come compagno di studi il noto giornalista e scrittore Rino Alessi. Ultimata la carriera, Valfredo ritornò in Sicilia, e il 30 aprile 1919 morì a Piazza Armerina, dove ha voluto trascorrere gli ultimi anni di vita accanto alle amate figlie Clelia e Ildegonda. Le notizie riportate in queste righe fanno ipotizzare che anche Giosuè Carducci qualche volta sia venuto dalle nostre parti per far visita ai suoi cari, e che magari ne abbia approfittato per ammirare le stupende bellezze della nostra classica terra. RINGRAZIAMENTI Per la disponibilità e la cortesia ringrazio la vicepreside Debora Muscarà, Cinzia Mendolia e Calogero Nicotra». (tratto da F. Impallomeni, INCONTRI la Sicilia e l'altrove, 2013)

¹ Di questa foto, sorprendentemente, un amico qualche giorno fa me ne ha mostrato un'altra copia ma senza numeri né nomi sul retro, dove, invece, c'è scritto che ne sono state fatte 20 copie a £. 5 cad. 

N.B. - Per conoscere le alunne nella foto cliccare su Le alunne della foto su "INCONTRI".

- Per conoscere gli insegnanti nella foto cliccare su Gli insegnanti della foto su "INCONTRI".

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Clelia Carducci su "INCONTRI"/3

Clelia Carducci (1876-1950)
 
Parte 3
 
(dalla Parte 2) Una ulteriore ricerca mi ha consentito di apprendere altre notizie che meritano di essere ricordate. Clelia Carducci nacque a Monte San Giuliano (oggi Erice-TP) il 13 dicembre 1876 e, morta a Piazza Armerina il 22 aprile 1950, fu sepolta nel locale cimitero. Figlia di Valfredo e di Argia Faleni, il 21 agosto 1905 sposò a Forlimpopoli il Dott. Salvatore Marino, nato a Piazza Armerina il 7 giugno 1869, e dopo il matrimonio i due coniugi fissarono la residenza in quest'ultimo Comune, dove Clelia si dedicò all'insegnamento e il marito alla professione di medico chirurgo. Dalla loro unione nacque Letizia il 22 marzo 1909; fu anch'essa insegnante nell'Istituto "Francesco Crispi", e morì nubile il 2 marzo 1974¹. La presenza in Sicilia di appartenenti alla famiglia Carducci si ricava anche da altri documenti che esistono presso lo Stato Civile di Piazza Armerina. Valfredo Guido Carducci, figlio di Michele e Ildegonda Celli, era nato a Bolgheri nel 1838, e venne a Monte San Giuliano su segnalazione del fratello Giosuè. Studiò a Firenze, e nel 1859 interruppe gli studi per partecipare alla seconda guerra d'indipendenza; in seguito li riprese e li completò a Bologna. A Erice ebbe l'incarico di dirigere la Scuola Nazionale, e nel 1869 sposò la piemontese Argia Faleni, che insegnava nello stesso Istituto. Dalla loro unione nacquero quattro figli: Giosuè e Dante, morti in tenera età, e Clelia e Ildegonda. Quest'ultima, nata a Monte San Giuliano il 16 novembre 1871 si trasferì a Piazza Armerina, e vi morì l'8 ottobre 1961. Alla radice di questa presenza in Sicilia dei detti parenti del poeta fu l'amicizia determinatasi a Bologna fra il celebre Giosuè e un tal professore Ugo Antonio Amico, proveniente da Monte San Giuliano; quando l'autore delle Odi barbare ottenne la docenza universitaria, fu sostituito proprio da Amico come insegnante di materie letterarie al Liceo Galvani della stessa città. Fra i due nacque un bel rapporto di reciproca stima, che continuò dopo che il professore Amico ottenne il trasferimento nella terra natìa». (tratto da F. Impallomeni, INCONTRI la Sicilia e l'altrove, 2013)
 
¹ In realtà i figli furono cinque. Oltre a Letizia ce ne furono altri quattro: Angiola Maria (1906-1988), Valfredo Rosario (1907-2003), Guido insegnante al Liceo Classico di Piazza e poi speaker RaiTv, e Marina insegnante di Lettere all'I.T.I.S. di Piazza.
 
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Clelia Carducci su "INCONTRI"/2

Il portone d'ingresso della vecchia sede del Magistrale "F. Crispi" in via Umberto

Parte 2

(dalla Parte 1) «Codesta istituzione (n.d.r. l'Istituto Magistrale di via Umberto) ha una particolare storia da raccontare, e qui se ne fa cenno per capire meglio in quale realtà si trovò a operare la figlia di Valfredo, fratello minore dell'illustre poeta. L'Istituto in questione, fondato a Piazza Armerina nel 1878, fu denominato "Regia Scuola Femminile", ed ebbe come sede l'ex convento della Congregazione di Santa Chiara nel centro storico della cittadina; nel 1882 fu parificato e chiamato Scuola Normale "Inferiore", e in tempo successivo, con decreto reale del 4 gennaio 1891, fu intitolato a Francesco Crispi. Tre anni dopo divenne Regia Scuola Normale "Superiore", e in seguito "Promiscua". In tempo successivo, per effetto del Regio Decreto del 6 maggio del 1922, il "Francesco Crispi", oggi Liceo, divenne Istituto Magistrale Statale, annesso a una scuola elementare che serviva per il "Tirocinio". Spinto dalla curiosità, e volendo acquisire altre notizie in merito al servizio che Clelia ha svolto a Piazza Armerina, ho chiesto di poter consultare l'Archivio dell'Istituto. Ho così accertato che Clelia fu in attività come insegnante "ordinaria di Lavoro femminile" presso la R. Scuola Normale Promiscua anzidetta, e, come documenta l'apposizione delle sue firme, fu componente di commissioni d'esame. Inoltre nel medesimo Istituto per più anni ebbe l'incarico di segretaria. Una ricerca presso la "Casa Carducci" di Bologna mi ha permesso di rintracciare una lettera, leggibilissima, in cui la giovane Clelia con garbo e semplicità in data 18 marzo 1902, chiedeva allo zio, allora molto famoso, un interessamento in suo favore. Vi si parla anche di un trasferimento in altra regione che di certo non avvenne, perché la brava educatrice si stabilì in via definitiva a Piazza Armerina. Lavorò con passione e diligenza e, come fanno intendere le sue stesse paerole, godette della stima dei superiori; era poi inevitabile che la sua persona e il suo stesso cognome suscitassero grande rispetto e ammirazione fra la gente del luogo». (tratto da F. Impallomeni, INCONTRI la Sicilia e l'altrove, 2013) (continua)

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Clelia Carducci su "INCONTRI"/1

Copertina della rivista "INCONTRI"
1
Alla fine di ottobre e all'inizio di novembre scorsi vi avevo parlato della famiglia Carducci in Sicilia, avendone avuta notizia nel giugno precedente, come vi avevo raccontato nel post Compagno indimenticabile del 1937. Ebbene, proprio in quel periodo il collezionista e cultore di storia patria di Catania, Francesco Impallomeni, pubblicava sul n. 3 Apr/Giu 2013 della rivista "INCONTRI" l'articolo «Una nipote di Giosuè Carducci a Piazza Armerina - Una foto datata e annotata ha reso possibile la ricostruzione della figura della figlia di Valfredo Carducci». Qualche giorno fa l'autore, avendo letto la mia ricerca, mi ha mandato la sua che ritengo interessante riproporvela tale e quale, per di più perché corredata di foto inedite e con la storia particolareggiata del nostro prestigioso Istituto Magistrale "F. Crispi" di via Umberto, adesso sconsideratamente in macerie. Eccovela: «Ho trovato in una vecchia raccolta una fotografia con un gruppo di alunne e insegnanti, che posano per la foto ricordo di fine anno scolastico. È un cartoncino sbiadito che ha i segni e la ruggine del tempo, e che porta a margine la seguente annotazione: "III normale di Piazza Armerina 20-6-917"; su ogni persona ritratta è impresso, a penna, un numero romano, a cui si riferiscono sul retro della foto i corrispondenti nomi e cognomi. Fotografie analoghe non sono difficili da reperire nei mercatini di antiquariato, ma questa ha particolare importanza perché ci fa conoscere, contrassegnata col numero XII, Clelia Carducci, nipote del grande Giosuè. In quel tempo era maestra assistente di "Lavoro femminile", una delle materie del corso di studi delle Scuole Normali Femminili dell'epoca, nella Regia Scuola Normale Promiscua "Francesco Crispi" di Piazza Armerina». (tratto da F. Impallomeni, INCONTRI la Sicilia e l'altrove, 2013) (continua)
 
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