ExclusiveCentraleSx
ExclusiveCentraleDx
Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

URL del sito web:

Edicola n. 36

Edicola n. 36, via Monte 22

Tela dell'Assunta o dell'Assunzione (non Annunciazione)³, Filippo Paladini (Paladino), 26 ottobre 16114, Cattedrale di Piazza Armerina

Nella foto in alto c'è l'Edicola Votiva n. 36 del mio censimento intitolata Edicola dell'Annunciazione. Il perché di tale intitolazione sta nella chiara intenzione dell'artista di riprodurre l'immagine del dipinto (foto in basso) molto più grande che si trova sull'altare della cappella dell'Annunciazione nel transetto di sx della nostra Cattedrale (la cappella dall'agosto 2012 ospita i due monumenti funebri dei vescovi C. A. Sajeva e V. Cirrincione). Infatti, si nota chiaramente la somiglianza tra le due opere e risulterebbe molto interessante sapere sia l'autore che il committente dell'edicola e, perchè no, anche il periodo. Sicuramente dovevano essere ambedue abitanti della zona, forse della stessa via, considerando pure la riproduzione del tema ammirato chissà quante volte nella vicina Cattradàu. Tengo a precisare che avevo trovato sempre chiusa¹ l'edicola ogniqualvolta passavo dalla via Monte, ma i vicini mi assicuravano che si trovava sempre aperta nel periodo natalizio², quando per le Novene vi si accendevano i fuochi e la piccola banda musicale intonava l'inno indimenticabile Li pompi pi l'aria.

¹ La foto mi è stata gentilmente inviata da Filippo Rausa, facendomi notare anche la particolarità che la rende simile al prestigioso dipinto in Cattedrale dell'artista Filippo Paladini (Paladino).

² Se ne occupa il vicino macellaio, signor Lillo Grillo.

L'1 maggio 2016 sono stato informato del restauro di questa Edicola ad opera del Sig. Lillo Lombardo a titolo puramente gratuito. «Il sig. Lombardo, bravo restauratore, ne ha curato il recupero, ripulendo tutte le parti soggette all'usura del tempo, trattando la struttura con dei prodotti che hanno tonificato il colore del legno, e che contribuiranno a difenderlo dagli agenti atmosferici» (dal sito del Nobile Quartiere Monte

³ Oggi 21/06/2019, in seguito alla segnalazione dell'amico Antonio Barbera del 18/06/2919, ho fatto alcune ricerche e invece dell'Annunciazione si tratta dell'Assunzione, come riportato nel Dizionario Biografico dell'Enciclopedia Treccani alla voce PALADINI, Filippo.

4 Cf. Domenica Sutera, La chiesa madre di Piazza Armerina, Ed. Lussografiche, Caltanissetta 2010, p. 213.

cronarmerina.it   

Buona Pasqua da lontano

Cattedrale dalla via Roma

Dopo la poesia Chi la dura la vince la Signora del Nord si rifà viva per augurarci Buona Pasqua a modo suo, con dei versi che dipingono Piazza col pennello intriso di nostalgia.

Piazza Armerina come un dipinto

Poche parole come pennelli

Per dipingerti su carta

Pochi caldi e colorati tasselli

Non c'è bisogno di fantasia

Bastano gli occhi di nostalgia

 

Sei tutta in un quadro con scene di arte e di vita

Sei tutta una tela dal ricordo di suoni e colori ordita

Palazzi grandi piccole modeste dimore e i bassi

Fanno da cornice a vie antiche percorse da tanti passi

 

Diverse le voci diversi i silenzi e gli odori

Creano chiazze di vita intensa e di sentire densa

Che divide e unisce un'umanità gaudente o dolente

 

Sant'Anna Trinità Collegiata

Voci e vocine di bimbi

Odore di carta di libri e studenti

Assonnati infreddoliti ma contenti

Di percorrere insieme un tratto di vita

 

Piazza Garibaldi via Marconi circoli e società

Compongono e osservano pezzi di comunità

Che vive gioie e dolori

Passioni cattiverie e amori

 

Di calda arenaria forgiati da mano d'artista

Palazzi e chiese scene di vita scorrono alla vista

Per via Garibaldi via Umberto via Mazzini

Stùscio e acquisti con pochi quattrini

 

Gruppi di amici ritrovati

Alle lunghe assenze sottratti

E dal conforto di un bar scaldati o rinfrescati

 

E le antiche farmacie trionfo di misteriosi

Barattoli allineati su legni intarsiati

Esse offrono rimedi per corpi malati

Per pochi fans da cenacoli dove esternare

Pensieri gioiosi dissensi e consensi

Da cui apparire contro il sistema o conformisti

 

Via Cavour Santa Rosalia un quadro di impressionisti

Si crea da sé coi colori di frutta e ortaggi

Carni pesci e altri paesaggi

 

Di uomini e donne diversi per abito e ceto

Di figure e voci di mercanti

Di sempre gli strilli di ambulanti

 

Tutte immagini nello spazio e nel tempo danzanti

Dal centro del quadro il cerchio si allarga

In vicoli viuzze stradine cortili giardini

 

Case l'una all'altra addossate

Unite o separate

Da scale e scalini

 

La gialla arenaria ne fa quasi un'unica chiazza

Un unico scenario

Nel quale i rumori delle botteghe scandiscono l'ordinario

Tempo della vita denso più denso scemato

 

E poi altri tempi altri rumori

Zoccoli di cavalli asini muli del passato

Oggi automobili sull'asfalto

Segnano il giorno che inizia e finisce

C'è poi un suono che unisce

 

Le tante squillanti campane e la banda per le strade in festa

Segnano il tempo della gioia che sì passa lesta

Ma lascia scie di piacere

Dal profumo delle consumate cere

 

Alle note fragranti di sughi e dolcetti

La festa è senza orpelli e senza troppi belletti

Antica sentita ha un suo autentico e primordiale fasto

E ai riti moderni non si dà in pasto

 

Forse perché coperta e protetta

Dalla imponente Cupola per ciò eretta?

 

Signora del Nord, marzo 2016

cronarmerina.it

 

 

1874 La piazzese suor Angelica Marotta

Suor Angelica, al secolo Rachele Marotta (1874-1929)

Padre Angelico, al secolo Vincenzo Lipani (1842-1920)

Suor Angelica MAROTTA nacque a Piazza Armerina il 6 Settembre 1874 da Alfonso Marotta e Lucia Venturella e fu battezzata con il nome di Rachele. All'età di 10 anni si trasferì a Caltanissetta per essere una delle prime 12 ragazze accolte nell'Istituto Signore della Città fondato nel 1884 dal Francescano Cappuccino Padre Angelico, al secolo Vincenzo Lipani (CL 1842 – 1920)¹.
L'idea dell’Istituto era nata in P. Angelico a seguito di due eventi luttuosi che colpirono la città di Caltanissetta, la cui economia all'epoca era basata soprattutto sull'estrazione dello zolfo dalle numerose miniere della zona. La vita dei minatori era dura e poco remunerativa, le famiglie vivevano di stenti e spesso in condizioni di estrema povertà, tanto che, già a metà del XIX secolo, il Priore del  convento benedettino di S. Flavia, D. Giuseppe Benedetto Dusmet, si era molto prodigato per loro, arrivando persino a far costruire un intero quartiere, quello della Saccara (oggi Cozzarello), per togliere le favelas che proliferavano in città e per ospitare le famiglie che qui si trasferivano da altri paesi. A questo si aggiungevano frequentemente dei crolli nelle gallerie, che causavano numerose vittime lasciando tante famiglie prive dell'unico introito e costrette all'estrema indigenza. Furono proprio due tragedie minerarie, quella di Gessolungo nel 1881 e quella di Tumminelli nel 1882, rispettivamente con 65 e 41 vittime, a spingere P. Angelico alla fondazione di un'opera che potesse assistere coloro che più avrebbero pagato per quelle tragedie: le orfane dei minatori. Tre insegnanti terziarie con umiltà si recarono di casa in casa per chiedere, soprattutto ai più ricchi, un aiuto finanziario, che potesse servire alla realizzazione di una piccola casa per accogliere alcune orfanelle. Raccolsero 400 lire e con esse P. Angelico diede inizio, nel 1883, alla costruzione di pochi locali, su due piani, adiacenti la chiesetta del Signore della Città. Nel 1884 la struttura fu pronta e P. Angelico vi accolse le prime orfanelle affidandone l’istruzione oltre che alle prime tre terziarie anche ad altre due che, dopo il noviziato, divennero suore dando vita così alla Congregazione delle Suore Francescane del Signore. Anche Rachele Marotta appena diciassettenne si presentò a P. Angelico, insieme ad altre due compagne, per chiedere di essere ammessa nel cammino vocazionale per diventare suora. Però, non avendo il riconoscimento paterno, dovette attendere sino al 1898 per fare la professione nelle mani del Vescovo. Nel frattempo visse come suora assumendo il nome di suor Angelica da Piazza Armerina e si distinse, soprattutto, per la grande carità sia nei confronti delle orfanelle e delle ragazze accolte nell'Istituto, sia verso i bisognosi della città. Vendette l'oro regalatole dal padre per aiutare l'Istituto e appena sapeva di qualche sciagura o di qualche bisogno era la prima a soccorrere ed accorrere in aiuto. Lo stesso anno (1898) morì la prima Superiora della Congregazione, suor Veronica (al secolo Vincenza Melissa Guarneri o Guarnieri da Resuttano - CL) e nel 1899 suor Angelica fu nominata Superiora per dirigere l'Istituto con grande saggezza, pensando al bene sia delle suore che delle ragazze. Fu lei a ricevere nel 1920 il testamento del fondatore P. Angelico morente e a promettere, a nome di tutte le suore, che avrebbe percorso la via della santità. Durante gli anni del suo governo fu ingrandito l'Istituto con un'ampia zona ricreativa e furono aperte le prime due filiali a Sommatino (1924) e a Delia (1926). Dopo l'incidente del fulmine, caduto nel cortile dell’Istituto ove le orfanelle e altri bambini giocavano, che nel luglio del 1925 lasciò uccisi due bambini, la sua salute cominciò a declinare, fino a quando, sentendosi ormai stanca, chiese al Vescovo che il governo passasse a un’altra suora che l'aveva coadiuvata negli ultimi tempi. Il Vescovo accolse la sua richiesta ma Suor Angelica mantenne il titolo di Superiora dell'Istituto di Caltanissetta. Colpita da ictus, morì all'alba del 5 Luglio 1929. Si disse di lei: <<Era una madre per le suore, per le orfane, per i vicini e per tutti... Era bella, giovane, "sciacquata" e "tunna", era una madre per tutti>>.

¹ Nel 1997 la Congregazione delle Suore Francescane del Signore, tramite il Postulatore Generale Francescano, ha inoltrato al Vescovo di Caltanissetta la domanda per l’apertura della fase diocesana del Processo di canonizzazione. Nel 2001 il Vescovo ha chiuso il processo diocesano sulla vita e sulle virtù del Servo di Dio P. Angelico Lipani, consegnando gli esemplari autenticati delle testimonianze di 55 persone da presentare alla Congregazione per le Cause dei Santi a Roma. Quest’ultima nel 2008 ha dichiarato valido il Processo diocesano e, pertanto, l’iter di canonizzazione (per la Santità) è tuttora in corso.

cronarmerina.it

Sottoscrivi questo feed RSS

Ricerche Storiche

Censimenti

Storia Civile

Storia Ecclesiastica

Curiosità

Come Eravamo