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Cronarmerina - Dicembre 2016

Aguzzate la vista n. 26

Questo quesito che la rubrica "Aguzzate la vista" di oggi vi propone, lo ammetto, è molto difficile. Si può dire che è per specialisti con l'occhio allenato e sopraffino. Cos'è e dove si trova?

SOLUZIONE

La soluzione di questo "Aguzzate la vista" è arrivato prima del previsto. La trovate tra i commenti. Già nel primo commento di Wiggy, si parla di cosa fosse rappresentato nel disegno: una morsa parallela da banco, un calibro a compasso e una squadra di metallo, il tutto posto su un banco per fabbro/meccanico. Vtr, invece, indica dove si trova il disegno, ovvero sulla porta, o meglio quello che rimane della porta, del laboratorio di meccanica (il V) dell'edificio che per oltre mezzo secolo ospitò l'orgoglio della Scuola Pubblica Piazzese, cioè l'Istituto Tecnico Industriale. Per la serie "Quanto siamo spreconi", tutti i capannoni che ospitavano i laboratori, dove più di mille studenti si esercitavano, sono stati lasciati in uno stato pietoso e abbandonati da oltre trent'anni. Una cosa del genere potrebbe essere accettata, anch'essa difficilmente, se questa "maschera", come diceva un mio conoscente, fosse ubicata a qualche chilometro di distanza dal centro abitato. Come per esempio l'ex sanatorio, l'ex palazzetto dello sport e uno dei due nuovi palazzetti dello sport. Ma qui si parla di un luogo di centinaia e centinaia di mq. in pieno centro abitato (come l'ex Cinema Ariston), e non storico ma moderno e pieno di negozi, banche e attività commerciali e, per giunta, appiccicato ad una delle sedi comunali sempre molto frequentata. Io lo considero a tutti gli effetti come un pugno in un occhio. Tetti e pareti crollati¹, erbaccia che nel tempo è diventata boscaglia con alberi, abitat che ormai accoglie numerose colonie di simpatici animaletti che, secondo me almeno per la frequenza assidua, possono aspirare a un diploma di perito industriale. Su nove capannoni che coprono quasi l'intera via Intorcetta, solo i primi due e l'ultimo sono "utilizzati". Come magazzini i primi due accanto alla palestra, anch'essa inutilizzata, e come garage all'aperto del parco auto del Comune l'ultimo. Quindi sono 6 quelli che potrebbero essere recuperati e messe a disposizione dei cittadini, soprattutto per rimediare a questa perenne "maschera". Troppo difficile: nan ggh su i pìcciuli!  

¹ Se guardate le immagini su googlemaps/Street View del 2009 e quelle dall'alto del 2016 vi rendete conto che ancora allora c'erano i tetti, oggi nel III, IV, V e VI non più per i bombardamenti dell'incuria.

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Visti dagli altri/7

Palazzo Trigona di Mandrascate e Azzolina nel quartiere Monte, P. Armerina

Lo scrittore Salvatore Cosentino di Mirabella Imbaccari, dopo vent'anni dalla pubblicazione del suo primo libro La Benzina Solida, Catania 1987, ne pubblica un secondo sullo stesso tema, Il Giallo della Benzina Solida, Barrafranca 2007. Dopo aver parlato nel primo libro di Piazza Armerina, città di nascita dello scienziato Gaetano Fuardo (1878-1962), anche nelle prime pagine del secondo ci descrive la nostra Città aggiungendo altre caratteristiche ed impressioni.

<<PIAZZA ARMERINA. Piazza Armerina è una città paradossale, dove il tempo scorre come un fiume a zigzag, lento e quasi stagnante. Le sue bellissime case in pietra intagliata, di color giallo-ferrigno, il silenzio sonnolento dei suoi cortili, danno il senso dell'austerità cimiteriale. Le sculture antropomorfe delle mensole che reggono i lastroni di pietra dei balconi, sembrano i testimoni divertiti, che seguono la vita dei passanti che nascondono, di giorno, le loro vicissitudini e, di notte, i soliloqui spesso esaltatati dal buon vino. Questo centro dell'interno, nella zona orientale dell'isola, fa parte della Sicilia babba, cioè bonaria, rassegnata, dell'antica civiltà contadina dei Siculi. Gli uomini qui nascono col destino influenzato da un paesaggio idilliaco, della oscura macchia mediterranea, che sopravvive miracolosamente fin dalla presitoria. Una terra di profumi acri di lumache, di uomini dotati di fertile fantasia e di poeti dialettali, (della tradizione gallo-italica), ma sconosciuti oltre le mura della città. Molti, però, si pentono di non esser nati nell'altra Sicilia ( quella di Occidente, di tradizione Sicana) mafiosa e furba, dove si può toccare col dito il cielo del potere e della ricchezza. del successo politico, della rapida carriera, senza molta fatica. Infatti Sciascia diceva che a Palermo basta trovare la chiave giusta o la intermediazione adatta, per ottenere l'impossibile. Le attività produttive che non sono connaturate ai piazzesi, sono l'industria e la speculazione economica. Vive qui, infatti, un inconsueto genere di umanità che, per un sorriso di donna, per un caso pietoso, o per la commozione di un vecchio, si può mandare a gambe per aria un buon affare. Non parliamo del fascino abnorme che esercita il forestiero. Infatti, il linguaggio di chi viene da lontano ha il potere di disarmare l'iracondo, il diffidente o il furbo, come per un prodigio. D'altro canto, in Sicilia, il culto antico dell'ospitalità è ben noto e rasenta spesso la dabbenaggine. Diversi anni fa, un mercante piazzese di antiquariato mi propose l'acquisto di un quadro dell'Ottocento, un bellissimo San Francesco in estasi, se gli davo soltanto 100 mila lire per la bellissima cornice dorata. A suo parere, il valore del prezzo stava nella cornice. E la tela l'avrebbe regalata, dopo, al primo cliente di passaggio. Il ministro di Giuliano l'Apostata, Claudio Mamertino, duemila anni fa, fu il più illustre forestiero che restò affascinato dall'ambiente piazzese e dal costume bonario e aggraziato della sua gente. Proprio qui, costruì la famosa villa del Casale ornandola con i preziosi mosaici, ormai noti in tutto il mondo. I Normanni, affascinati dai languidi occhi neri dele donne piazzesi, segnati da un velo di tristezza - che è forza irresistibile e ammaliante -, innestarono il seme inconfondibile della loro razza, dando la più felice caratterizzazione etnica della fusione degli opposti. Infatti oggi si incontrano facilmente delle brune che ti elettrizzano con due grandi occhi azzurri o, donne dai capelli niondi naturali, con occhi nerissimi. In questo ambiente fantasioso, vivificato soltanto dalle periodiche controversie politiche e dal pettegolezzo di provincia, gli esclusi e i vinti trovano vitalità soltanto nella poesia e nella meditazione filosofica, anziché nelle idee positive>>.

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Le vie di Piazza/E - F

La Cattedrale di Piazza Armerina (1605-1875)

Dal 20 ottobre 2016 ho iniziato ad elencare tutte le strade di Piazza Armerina, con scritto accanto da dove iniziano sin dove arrivano, per meglio localizzarle. Lo scopo principale è quello di far conoscere ai Piazzesi e non il nome sia delle strade conosciute, sia delle tante sconosciute ai più e con nomi particolari. Ogni post elencherà le vie in ordine alfabetico e, per quanto possibile, è stato messo a chi è stata intitolata. Si accettano segnalazioni di eventuali vie sfuggite nella compilazione.

E

Via EMMA, (Filippo, fidecomm. chiesa Madre 1816) da salita S. Stefano a via Udienza
Via ENNA, da via Vitt. Veneto a c.da Aldovino
P.zza EUROPA, (vedi piazza FALCONE-BORSELLINO)

F

Via FALCONE, (Filippo, caduto 1^ G.M.) da via Carmine a via Cancarè
Piazza FALCONE-BORSELLINO, (magistrati) da via G. Lo Giudice a via Chiarandà
Vico FARINA, (Salvatore, caduto 2^ G.M.) da via Santangelo a via Salemi
Vico FASCIANO, (Salvatore, caduto 2^ G.M.) da via Impellizzeri a via Carbone
Via FASULLO, da via Lo Re a via Stradonello
Via FAUZIA ANGELO, (caduto 2^ G.M.) nella via F. Guccio
C.le FAVARA, nel vico Favara
Via FERRANTE, (Concetto, caduto 2^ G.M.) da via Monte a via Michelangelo Giarrizzo
Via FERRO, da salita Gammuzza a via G. Verga
Arco FICARRA, (Salvatore, caduto 2^ G.M.) da via Stivala a via Parlascino
Vico FIRENZE, nella via G. Matteotti
Via FLORESTA, (baronia) da piazza Castello a piazza Duomo
Vico FLORISTELLA, (baronia, miniera) nella via Don Milani ex via Padova
Via FONTANAZZA DOMIZIO, (musicista) da via A. Verso a via Diana
Via FONTANELLE, (contrada) da via Manuella a via S. Principato
Via FOSCOLO UGO, (scrittore) da via Chiarandà a via Caltanissetta
Via FRA MICHELE DA PIAZZA, (storico, francescano) da via Monza a via Francesco Cagno
Vico FRANCHINO, (Egidio, prevosto Cattedrale, storico) da via Pergola a via Celso
C.le FUARDO, (Gaetano, uff. medico 1848 o Gaetano, scienziato XX sec.) nella via Fuardo
Via FUARDO, (Ignazio, frate benefattore XIX sec.) da via Mazzini a via Garibaldi
Piazzetta FUNDRÒ, (antico borgo) da piano A. Roccella a via Cavour
C.le FURNARI, (famiglia) da via Stabile a via Furnari
Via FURNARI, (Andrea, massaro) da via Madonna Rocca a via Muzzicato

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