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Igiene medievale e non / 3

 
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(dalla 2^ parte) Per quanto riguarda altre forme di igiene personale sappiamo che il vaso da notte, conosciuto in epoca romana, era ancora utilizzato e che non si provava vergogna a usarlo in presenza d'altri. La rasatura era difficile, dolorosa e non molto frequente, poiché il sapone era inefficace e i rasoi, che assomigliavano a coltelli per intaglio o per trinciare la carne, erano vecchi e non affilati. Anche il taglio dei capelli non era agevole: le forbici erano simili a cesoie e dovevano essere utilizzate dolcemente per evitare di strappare i capelli. Sebbene nel XIII secolo pochi aristocratici avessero spazzole per i denti, la toeletta della bocca era generalmente compiuta con l'ausilio di legno verde di nocciolo, e i denti venivano strofinati con un panno di lana. Si ritrovano inoltre descrizioni dell'uso di unghie decorate e di pulizia delle orecchie, quasi a indicare una preoccupazione per la pulizia. I pettini erano comuni e gli specchi avevano un uso funzionale e decorativo. Durante tutto il Medioevo era diffuso un antico adagio latino che recitava così: "Venari, ludere, lavari, bibere, hoc est vivere!"  (Cacciare, giocare, lavarsi e bere, questo è vivere!). (continua) [tratto da G. Staffa, 101 Storie sul Medioevo, Newton Compton Editori, 2012]
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina

 

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