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La conchiglia di S. Giacomo/Parte 1^

Il bordone, bastone del pellegrino con la zucca a fiaschetta PARTE 1^ Sfogliando i resoconti delle vite degli uomini del Medioevo, presto o tardi ci si imbatte in una figura che, al pari del cavaliere, ha una forte componente evocativa: il pellegrino. Il pellegrinaggio è una pratica alla quale si dedicano tutti, dai sovrani ai più poveri, isolati o in gruppi si spostano seguendo gli itinerari che conducono a Roma, a Gerusalemme o a Santiago de Compostela, attratti dal potere delle sacre reliquie e dalle loro qualità salvifiche. Si rafforza…

Antichi falegnami di Piazza/2

Il poeta-falegname Carmelo Scibona (1865-1939) Continua (dalla parte 1^) l'elenco dei falegnami "antichi" che lavoravano nella nostra Città tra gli anni '30 e '40. Eccovene altri in ordine alfabetico: Giurbino Mario, Guarnaccia poi commerciante di ferramenta, Guarnera, La Vaccara, Manteo, La Versa Giuseppe (padre di Cateno tra i Moderni Falegnami), Lunardo/Leonardo Vincenzo (1825-1859)1, Leonardo Primo (fratello di Vincenzo, 1803-?)1, Leonardo Filippo (1858-1926)2, Marino Albanese Gaetano e il figlio Marino Liborio (Bobò) in via Roma 108, Marino Nitto, Marino Gino, Marino Angelo ('Ngiulìddu), Masuzzo Gino e il fratello Masuzzo Rosario (Sasà)…

Antichi falegnami di Piazza/1

Falegnameria F.lli Masuzzo in via Roma, 1954 I primi nell'elenco degli antichi falegnami di Piazza A Piazza sino agli anni '40 non c'era strada o cortile che non avesse a so buttìga d' màstru d'ascia. Quest'ultimo è un altro termine per indicare il falegname, perché prima l'attrezzo più usato era l'ascia, che serviva a costruire le parti in legno degli aratri e quello più utilizzato era di rovere o di olmo. Consultando il mio archivio vivente ho potuto recuperare i nomi di tanti falegnami presenti nella nostra Città dagli anni…

L'abito dei Carmelitani/2

Santo barbuto carmelitano, Masaccio 1426 Dunque il mantello striato diviene la quintessenza dell'ordine dei Carmelitani, il loro segno di appartenenza e, come tale, non si ritrova in nessun altro indumento liturgico. Proprio queste righe sono all'origine della derisione del popolo parigino e dello scandalo dei Carmelitani. Fin da subito, infatti, i frati sono additati e coperte di ingiurie: sono chiamati frères barrés ("frati sbarrati"), un'espressione particolarmente oltraggiosa perché le barres sono il marchio della condizione di bastardo. Ma perché tanto odio per le strisce? Da un lato perché rigati sono…

L'abito dei Carmelitani/1

Santo imberbe carmelitano, Masaccio 1426 AD 1254, fine estate, Francia, Luigi IX, che passerà alla storia come "il Santo", torna a Parigi dopo sette anni vissuti pericolosamente: ha perduto una crociata... ha subìto una pesante prigionia... ha trascorso gli ultimi quattro anni in Terra Santa... Nonostante ciò, il Re può ugualmente rientrare a testa alta: è il campione indiscusso della cristianità occidentale... Luigi varca dunque la soglia della città, ma immediatamente gli echi della festa sono turbati da un crescendo di cori di lazzi e ingiurie che montano man mano…

Cripta al Carmine

La cripta che si scorge all'ingresso, sotto il vetro Appena si entra nella chiesa del Carmine si scorgono dal vetro sul pavimento i resti della cripta. Le cripte nell'architettura medievale sono camere ricavate sotto i pavimenti delle chiese, destinate al trattamento dei cadaveri, rispondenti ai rituali caratterizzati dalla concezione della morte come passaggio prolungato. Ovvero, dopo la morte si adottano vari sistemi affinché le parti molle del corpo vengano trasformate in qualcosa di immutabile e duraturo come le ossa o la mummia, per consegnarlo all'eternità del sepolcro definitivo regolandone nei…

Al Carmine

Ieri nella mia visita al Carmine, all'interno a sx, ho fotografato la statua della Madonna in marmo della foto in alto. La statua è opera dell'artista palermitano Antonello Gagini (1478-1536) e si trovava, sino a qualche decennio fa, nella nicchia sopra il portale della facciata, come indico con la freccia in una vecchia foto. Inoltre, la Madonna tiene tra le mani il Bambino Gesù ma senza più il capo e una gamba. All'esterno sopra la nicchia si trova una piccola lapide con iscrizione che ricorda l'anno di costruzione dell'attuale chiesa…

Ricerca sull'Epigrafe in Biblioteca

Era proprio la sera di un anno fa quando io, incoraggiato dal compianto parroco don Enzo Cipriano, dopo un'approfondita ricerca e l'aiuto indispensabile nella traduzione di due amici, prof.ssa Carmela La Bruna e prof. Antonello Capodicasa, ho avuto modo di parlare dell'epigrafe posta sul portone d'ingresso della Biblioteca Comunale. L'epigrafe in latino, murata sulla porta di quella che era stata in passato la Sala del Coro del Collegio dei Gesuiti nonché Oratorio della Confraternita dei Nobili, per tantissimi anni è rimasta lì considerata dai più solamente una comune lastra di…

I due pionieri restauratori

I sigg. Filippo Di Seri e Giovanni Anzaldi A sx il Sig. Di Seri, a dx il Sig. Anzaldi Eccovi nelle due foto i due pionieri del restauro della Villa Romana del Casale ricordati ieri con una targa. Sono Filippo Di Seri (1925-2008) e Giovanni Anzaldi (1925-2010) che con le proprie capacità professionali, ma soprattutto con l'amore che era dentro di loro, si sono dedicati allo scavo e al restauro dei famosi Mosaici. All'inizio degli anni '50 la Villa Romana apparteneva alla Sovrintendenza di Siracusa, guidata dall'archeologo Vinicio Gentile e…

I due fotografi e altri

Queste sono due foto della stessa manifestazione: l'inaugurazione alla stazione dell'arrivo della ferrovia a Piazza il 7 Settembre del 1920. Mentre la foto in alto con la visuale più ravvicinata, è anonima, quella in basso porta chiaramente la firma dell'autore Foto Caponetti, per la precisione Angelo Salvatore Caponetti, conosciuto anche come "u mutu", in quanto sordo e muto. Quella in alto è dell'altro fotografo più famoso, ma sempre piazzese, Antonio Balbo, nato il 24 Febbraio 1888 e morto il 2 Settembre 1957. Del primo sappiamo che era nato a Piazza…
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